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È meglio lasciare il TFR in azienda o versarlo in un fondo pensione?

Scritto da Federica Caristi | Sep 12, 2025 1:49:03 PM

Quando si inizia un nuovo lavoro, ogni dipendente deve decidere cosa fare del proprio TFR (Trattamento di Fine Rapporto). È una scelta importante, che riguarda tutta la carriera e il futuro pensionistico. Vediamo insieme le differenze, i pro e i contro, in modo chiaro.

Cos’è il TFR?

Il TFR è una somma che l’azienda accantona ogni anno per il lavoratore, pari al 6,91% dello stipendio lordo annuo. Questo importo sarà poi liquidato:

  • alla fine del rapporto di lavoro, oppure
  • al momento del pensionamento.

Il TFR può restare in azienda (o FondInps per le aziende con più di 50 dipendenti) oppure essere destinato a un fondo pensione.

Cos’è un fondo pensione?

È uno strumento di previdenza complementare, pensato per affiancare e integrare la pensione pubblica. In base al profilo di rischio scelto dall’aderente, il fondo investe sui mercati finanziari con approccio più prudente o più dinamico, sempre nel rispetto di regole chiare che garantiscono la tutela dei risparmiatori.

TFR in azienda: pro e contro

Pro

  • Rivalutazione garantita: ogni anno il TFR cresce dell’1,5% fisso + il 75% dell’inflazione. Un rendimento certo, anche se non molto alto.
  • Accesso agevolato: il datore di lavoro può concedere anticipi più facilmente (per spese importanti, come matrimonio per esempio).

Contro

  • Rendimento limitato: nel lungo periodo, il TFR in azienda ha spesso rendimenti inferiori rispetto ai fondi pensione
  • Rischio aziendale: nelle imprese con meno di 50 dipendenti, il TFR resta nei conti aziendali e può risentire di eventuali difficoltà finanziarie dell’azienda.
  • Tassazione più pesante: quando viene liquidato, il TFR è tassato con l’aliquota media IRPEF degli ultimi 5 anni di lavoro, che può arrivare anche al 43%.
  • Non è possibile scegliere i beneficiari del TFR in quanto sono stabiliti dalle norme sulla successione e sulla pensione di reversibilità.

TFR in un fondo pensione: pro e contro

Pro

  • Rendimenti potenzialmente più alti: i fondi pensione possono ottenere guadagni superiori al TFR in azienda, soprattutto sul lungo periodo. Ad esempio, nel 2023 i fondi hanno reso in media tra il 6,7% e l’8,3%, contro l’1,6% del TFR
  • Vantaggi fiscali: la tassazione finale varia tra il 15% e il 9%, molto più bassa rispetto al TFR lasciato in azienda che va dal 23 % al 43 %.
  • Contributo aggiuntivo del datore di lavoro: se aderisci a un fondo pensione, in molti casi l’azienda versa un contributo extra, che aumenta il tuo capitale.
  • Maggiore tutela: i fondi pensione sono separati dal patrimonio dell’azienda, quindi non subiscono i rischi legati alla sua solvibilità.
  • Possibilità di aggiungere, oltre al TFR, una quota della retribuzione che consente una restituzione delle tasse perché beneficerà della deducibilità fiscale.
  • Scegliere liberamente i Beneficiari (anche pro quota) in caso di premorienza

Contro

  • Vincoli di liquidità: il capitale accumulato può essere riscattato solo in casi particolari (prima casa, spese sanitarie, disoccupazione, ecc. e solo un 30 % resta libero), altrimenti resta vincolato fino alla pensione.
  • Rendimenti variabili: essendo investimenti di mercato, i risultati possono essere positivi o negativi a seconda degli anni e dall’allocazione del risparmio.
  • Commissioni di gestione: esistono dei costi che vanno valutati.

Quindi, cosa conviene fare?

Non esiste una risposta uguale per tutti.

  • Se sei giovane il fondo pensione è generalmente più vantaggioso: piccoli versamenti, orizzonte lungo e gestione aggressiva massimizzano rendimenti e benefici fiscali. Prima inizi, più sfrutti appieno queste opportunità.
  • Se sei vicino alla pensione, occorre fare una scelta prudente analizzando rischi e opportunità fiscali.

In ogni caso, la previdenza complementare ti aiuta a costruire una pensione di scorta, che diventa sempre più importante considerando che la pensione pubblica difficilmente supererà il 50-60% dell’ultimo stipendio.

👉 Il consiglio finale: valuta la tua situazione personale (età, reddito, obiettivi futuri) e confrontati con noi. Una scelta ben fatta oggi può fare una grande differenza domani.